środa, 7 października 2015

Parole, parole, parole...

Dopo quasi due mesi mi rifaccio viva con le uniche parole che non ho scritto.

Prendo spunto da questa scultura che si trova sul molo del porto di Antibes, in Costa Azzurra.

E' formata da tante lettere che si uniscono, e ognuno può trovare l'incastro che vuole, e il significato che meglio crede.

A me sono mancate le parole...

Parole che avrei voluto scrivere e non ho fatto, per pigrizia, svogliatezza o mancanza di tempo vera o presunta.

Parole che avrei dovuto dire e non ho detto per buon senso o pudore.

Parole che invece ho detto e che hanno strappato sorrisi e risate in chi mi sta intorno, e credo che far sorridere coloro che amiamo sia una cosa meravigliosa.

Se non puoi essere la penna che scrive la felicità di qualcuno, sii almeno la gomma che ne cancella la tristezza.

Parole che ho dovuto scrivere per inseguire una sterile burocrazia che ogni giorno ci soffoca sempre di più e raggiunge picchi di idiozia immensi.

Parole che avrei dovuto voluto scrivere su questo blog ma che non sono giunte per mancanza di ispirazione, portandomi a considerare seriamente di chiuderlo per non vederlo languire nell'apatia e nell'oblio.

Alla fine le parole ci rendono quello che siamo, e la parola può creare infiniti universi, può ferire o guarire, ma credo che "creare" sia il termine più sublime, dare forma a una frase o un pensiero ci permette di farlo sembrare reale, per chi ci ascolta o per chi legge significa renderlo partecipe della nostra vita e della nostra realtà.

Parole che continuerò a scrivere, assecondandone la volontà e i ritmi, senza forzature o sensi di colpa, per lasciare comunque una traccia del mio passaggio e per continuare a scrivere appunti disordinati della rotta della vita.

Brak komentarzy:

Prześlij komentarz